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Computer, hardware e software

Tante cose da sapere prima d’installare Linux ubuntu 18.04 lts con accorgimenti per non vedenti

Questo scritto contiene informazioni che vanno al di là dell’argomento linux e al di là degli accorgimenti per chi non vede. Pur consigliando una prima lettura integrale in modo d’avere una visione d’insieme, l’ho diviso in sedici paragrafi in modo da facilitare la ricerca di un determinato argomento in caso di necessità. Le prove, tantissime, sono state svolte con l’iso contenente file del 26 aprile 2018.
Qualche altra prova l’ho svolta anche con la versione 18.04.1 con iso contenenti file del 25 luglio 2018 e da essa deduco che, salvo qualche eventuale piccola differenza che tuttavia non sono nemmeno sicuro che vi sia, tutte le informazioni scritte di seguito sono valido anche per la versione di luglio.
Per buona parte quella che segue è farina del mio sacco che ha richiesto tanto tempo, costanza e pazienza perché quando credevo d’aver trovato una soluzione mi si presentava un altro inghippo a smentirla e così via e non sono mancati momenti di scoraggiamento ed arrabbiatura che per fortuna non sono stati conditi dalla solita mentalità assurda che si respira qui in bassa padovana: quella di dare un passatempo al povero ciechino o portatore di handicap in genere. Sì, perché se nei momenti in cui sei incavolato o scoraggiato perché non sai come proseguire un lavoro a cui tieni tantissimo trovi qualcuno che maltratta la tua dignità prendendoti per il culo proponendoti un passatempo qualsiasi tanto perché con i poveri ciechini bisogna fare così, ti vengono proprio i cinque minuti! Per questo articolo, e anche per quello che riguarderà l’installazione vera e propria di questa versione di linux, mi sono avvalso della collaborazione di un non vedente e dell’aiuto di due persone vedenti (una dal vivo e una per email) che ringrazio.
Ho svolto le prove con computer i5, uno vecchiotto con il bios e l’altro più moderno con uefi; per curiosità ho provato a mettere il dvd in un pentium IV ma non parte proprio anche se non so che messaggio mette su schermo.

Accessibilità con sintesi e barra braille

Un tempo per installare ubuntu con questi dispositivi era necessario accedere all’accessibilità con f5 in fase d’avvio del cd/dvd mentre adesso non è più necessario. Il menu rimane comunque accessibile ma se per la sintesi è inutile, per le barre braille che non sono viste in automatico, vedi in seguito, non serve a nulla perché non le carica.

Monitor

Gli unici usi di un monitor che un non vedente può fare sono:
• farsi guardare scritte che la sintesi e la barra braille non leggono,
• farsi descrivere figure ed immagini,
• farlo usare ad eventuali familiari vedenti.
Per il resto è un oggetto inutile che occupa solo spazio ed è proprio per l’ingombro e per questioni logistiche che ad un non vedente può capitare d’avere un secondo computer in un angolo senza monitor. Tuttavia, affinché i comandi da inserire dopo il caricamento del dvd di ubuntu 18.04 lts funzionino, bisogna che alla scheda grafica del pc sia collegato qualcosa che nella situazione più ovvia si tratta di un monitor acceso ma che, se non lo vedi, può essere anche spento perché il programma guarda che vi sia un carico collegato. Se non vedi e non devi farti leggere niente, in alternativa all’ingombro di un monitor è possibile collegare un adattatore dvi-d-vga (non so se funzionano tutti, funziona il Delock 65658). Certamente Non tutti gli adattatori hdmi-vga funzionano per questo scopo, ad esempio funziona il Delock 65346 ma non il Delock 65469, quello non avvitabile visto in passato.

Secure boot, sì o no?

Introdotto nel 2012, secure boot si attiva o disattiva da bios/uefi e serve a controllare la presenza del sistema operativo legandone la licenza al bios/uefi stesso. Con secure boot attivo, se la licenza di windows viene alterata, ad esempio da un virus, il sistema non partirà più e tu, se la prendi bene, dirai solo marameo curucucù mentre se la prendi male… Siccome per chi non vede il bios/uefi non è leggibile dalla sintesi vocale o dalla barra braille, un modo alternativo per vedere se secure boot è attivo è quello d’usare windows come segue:
1) da esegui scrivi:
msinfo32
e nella finestra che appare premi tab per visualizzare un elenco che nel mio caso è composto da 41 elementi ma che varia a seconda della versione del sistema, ad esempio tra windows 7 o 10, e dalle periferiche installate;
2) scorri le voci con le frecce tenendo presente che per leggere la seconda devi armeggiare un po’ ma poi funziona. Se trovi
Modalità bios legacy
dovrebbe significare che secure boot è disattivato mentre se trovi
Modalità bios uefi
dovrebbe significare che è attivo. Ho adoperato il condizionale perché su questo argomento non ho molta esperienza. Sono invece più sicuro di quanto segue;
3) la riga
Stato avvio protetto Non supportato
indica che il sistema non sta usando secure boot. Tuttavia secondo me il fatto che il sistema non lo stia usando non significa a priori che secure boot non sia attivo da bios/uefi e non si possa attivarlo per il sistema (mi riservo di approfondire questo argomento). Tuttavia ti consiglio di non provare a farglielo adoperare se prima non hai fatto l’immagine del sistema.
Ma al di là di windows, per quanto riguarda linux una guida di ubuntu dice di disattivare il secure boot ma c’è anche chi afferma che non è necessario ed allora… Nel mio caso, basandomi su windows, secure boot dovrebbe essere disattivato e anche in questo caso sto usando il condizionale perché, contrariamente alla scheda più vecchia in cui questa funzione non c’era ma che potevo stampare le schermate del bios, in questa non posso farlo e, come non vedente, ciò mi toglie molte possibilità di visualizzare e soprattutto di sperimentare le varie funzioni.
Sempre la stessa guida dice che se si ha un sistema bios installato come legacy bisogna installare linux in modalità standard (senza avvio con uefi, per le modalità di avvio vedi oltre).

Fast boot (avvio rapido)

Visto il termine in inglese, inizialmente leggendo in rete pensavo
parlassero di disattivare Fast boot del bios/uefi
che personalmente tengo sempre disattivato in modo d’avere il beep
all’avvio del pc che, non vedendo, mi segnala quando è possibile
premere canc per entrare nel bios, premere f12 per selezionare il menu di avvio per la sessione di lavoro corrente e quando le scritte
cominciano ad apparire su schermo. In realtà si tratta dell’avvio rapido
di windows 8 e 10 che va disattivato quando si usa ubuntu a fianco di un altro sistema operativo.
Comunque a lasciarli disattivati entrambe, ossia quello del bios e quello di windows, non si fa nulla di sbagliato.

Partizioni

Se ubuntu 18.04 viene installato in modalità standard crea solo la partizione in ext4 ma non quella di swap come avveniva in passato. Se lo s’installa in modalità uefi, il disco usa gpt (guid partition table) invece di mbr (master boot record) e oltre alla partizione in ext4 ne fa una di soli 512 mega in fat32 in cui mette i dati per l’avvio del sistema operativo o dei sistemi operativi se ne abbiamo due (non so se le dimensioni di questa partizione sono uguali per tutte le capacità dei dischi, il mio è di 500 giga). A tale partizione in fat 32 non viene assegnata nessuna lettera di unità e Aomei partition assistant la vede come efi,gpt (non mette spazio dopo la virgola). Dandogli una lettera, windows 10 non ci entra comunque e dice di agire nella scheda Sicurezza ma dubito che alla fine si riesca ad entrarvi perché non ci si riesce nemmeno con freedos. Per le differenze tra l’avvio standard e quello con uefi vedi il paragrafo seguente.

Differenza tra avvio standard ed avvio con uefi

In passato abbiamo visto che con le schede moderne un cd/dvd può essere avviato in modalità standard e in modalità uefi e che per questa scelta si agisce nella priorità di boot della sessione di lavoro corrente che nelle schede Gigabyte si ottiene premendo f12 all’avvio del pc. Entrati nel menu, si sceglie avvio standard o avvio con uefi tramite le frecce ed invio.
Nota: nella riga che io chiamo “avvio standard” in realtà trovi il modello del lettore/masterizzatore e forse il canale a cui è collegato; la riga per uefi contiene le stesse informazioni con l’aggiunta della parola uefi. Inoltre, quello che per semplicità io continuo a chiamare “Avvio standard”, ossia quello che si faceva un tempo, nel gergo tecnico-informatico si chiama csm (compatibility support mode) e da qui derivano le sigle uefi csm. Tieni anche presente che l’avvio con uefi viene chiamato avvio con efi oppure efi boot.
Purtroppo, sia nella Gigabyte ga-z170-hd3p che nella ga-z270-hd3p hanno fatto quella che per un cieco è proprio una bastardata: l’avvio con uefi può essere sulla seconda, sulla terza o sulla quarta riga. Finora non l’ho mai trovato sulla quinta e spero che non vada mai sulla prima perché allora avrebbero fatto una tripla bastardata! Probabilmente il cambio di riga avviene perché commuto i dischi e forse anche per altri motivi, certo è che per chi non vede è proprio una scomodità che fa perdere un sacco di tempo ma tanto, secondo certe persone, il povero ciechino di tempo ne ha da vendere!
Basandomi sul fatto che il dvd con uefi non è mai per primo, se dando invio in una delle altre righe il dvd parte significa che lo sto caricando con uefi; per fortuna in mancanza di cambiamenti mantiene la riga della sessione di lavoro precedente però… Fai attenzione che una volta scelta la riga in cui presumi vi sia l’avvio con uefi il dvd parta al primo avvio e non con i successivi; se nel pc c’è solo il dvd e un disco “bianco”, è ovvio che se non può partire con il primo invio dandone altri il pc cerca ancora una periferica da cui partire e lo fa con quella che c’è ma in maniera standard.
I comandi che daremo dopo l’invio sull’avvio standard o sull’avvio con uefi riguardano ubuntu 18.04 lts che si comporta diversamente a seconda del modo con cui è stato avviato; inoltre, contrariamente alle vecchie versioni, per far apparire la schermata di scelta della lingua all’inizio del caricamento del dvd non serve più f2 ma un tasto qualsiasi che ferma il processo di caricamento del disco. Ecco come si comporta questa versione.

A: avvio del dvd in modalità standard senza premere tasti

Il dvd si carica automaticamente e, se l’apparecchio lo consente, ad un certo punto si carica la barra braille. Quando il caricamento è a buon punto si sentono i bonghi e alla fine è possibile attivare la sintesi vocale con super+alt+s e ci si trova nella schermata di selezione della lingua, praticamente quella che durante l’installazione precede la scelta della tastiera, senza la possibilità d’entrare nel terminale.
Nota: super è il tasto windows.

B: avvio del dvd con uefi senza premere tasti

Anche in questo caso il dvd si carica completamente ma senza che si sentano i bonghi e, se lo consente, si carica anche la barra braille e ci si trova in una schermata che la sintesi legge male in cui è possibile provare ubuntu, installarlo oppure attivare il terminale per dare comandi, ad esempio quello per caricare brltty per le barre braille non viste automaticamente oppure il comando
ubiquity
per installare il sistema da lì. Il terminale viene letto bene dalla sintesi e per far leggere un po’ meglio la schermata di cui sopra basta entrarvi con i tasti ctrl+alt+t e uscire con
exit
Se prima d’entrare nel terminale magari ti hanno chiamato al telefono, dopo un po’ la sintesi vocale perde la finestra che tuttavia non si riacchiappa con alt+tab; premi esc per riaccedervi e poi i tasti ctrl+alt+t per entrare nel terminale.

C: avvio del dvd in modalità standard fermando il caricamento con spazio o altro tasto

Se premi un tasto non appena il dvd comincia a muoversi, appare la solita schermata per la scelta della lingua in cui non hai la sintesi e nemmeno la barra braille e, come nelle vecchie versioni, l’italiano si seleziona così:
una volta freccia destra, quattro volte freccia su ed invio.
Appare quindi la solita schermata in cui la prima opzione è Prova ubuntu, la seconda è Installa ubuntu eccetera. Dando invio su Prova ubuntu, con le stesse modalità viste sopra andrai nella schermata da cui è possibile entrare nel terminale eccetera. Dando invio sull’installazione, andremo nella schermata di scelta della lingua, quella precedente alla scelta della tastiera durante l’installazione. Tuttavia, avendo già attivato l’italiano, la sintesi dovrebbe già parlarlo correttamente mentre in realtà parla un italiano inglesizzato e lo farebbe per tutta l’installazione se non adottassimo l’accorgimento seguente:
facendo attenzione che a volte premendo solo freccia giù come in realtà si dovrebbe fare la sintesi non parla, premi freccia su e poi freccia giù fino all’italiano ma senza dare invio. Disattiva la sintesi con super+alt+s, ossia con lo stesso comando con cui l’hai attivata. Dai invio per passare alla schermata di scelta tastiera e riattiva la sintesi che comincerà a parlare italiano.

D: avvio del dvd con uefi fermandolo con spazio o altro tasto

Appare una schermata in inglese la cui prima opzione è Provare ubuntu senza installarlo, la seconda per installarlo eccetera (praticamente viene saltata la schermata iniziale del dvd per la scelta della lingua). Dando invio su Prova ubuntu o sull’installazione le cose vanno come sopra tranne che per due eccezioni:
• partendo da Prova ubuntu e non avendo potuto selezionare l’italiano, la sintesi parla proprio in inglese e disattivandola e riattivandola come visto sopra non si ottiene l’effetto desiderato;
• sempre da prova ubuntu ed ancora per l’impossibilità iniziale di scegliere l’italiano, se dal terminale devi dare il comando per il caricamento della barra braille tieni presente che la disposizione dei tasti della tastiera è americana e che se hai già attivato la sintesi non puoi usare il tasto meno del tastierino numerico perché occupato da Orca. Per scrivere il meno, chiamato anche trattino, devi digitare l’apostrofo.
Con l’installazione diretta, per far parlare in italiano la sintesi basta invece disattivarla e riattivarla come visto sopra.
Una guida raccomanda l’avvio con uefi e pensavo che ciò mi avrebbe risolto un problema che vedremo in seguito ma in realtà oltre a non risolverlo me ne ha aggiunhto un altro come vedremo nel paragrafo successivo e finora l’unica differenza che ho notato nell’installare ubuntu 18.04 lts con o senza uefi è quella delle partizioni come scritto in precedenza.

Cambio dei dischi dopo l’installazione con uefi

Ecco un fenomeno che non mi spiego e che non so se è limitato al tipo d’installazione oppure alla mia macchina o se invece riguarda anche altre versioni di linux e magari addirittura windows ma che è meglio conoscere prima di procedere all’installazione.
Immagina la classica configurazione di un computer con il masterizzatore come prima periferica nella priorità di boot e l’hard disk come seconda periferica da cui partire. Come al solito, quando avvii il computer lui cerca di partire da cd/dvd e se trova il masterizzatore vuoto passa alla periferica successiva e si avvia con l’hard disk e questo ovviamente capita anche quando installo ubuntu 18.04 con la modalità csm, ossia avviando il dvd nella maniera standard. Inoltre, se al computer così configurato sostituisci l’hard disk di sistema tramite un cassetto sata o un pannellino di commutazione o più semplicemente scollegando il cavo dei dati dell’hard disk per collegarlo ad un altro disco le cose non cambiano e non cambiano nemmeno quando decidi di tornare al primo disco: la tecnica adottata per la priorità di boot è sempre la stessa.
Al contrario, se installo ubuntu 18.04 avviando il dvd con uefi, dopo lìinstallazione il sistema parte regolarmente con l’hard disk ma solo fino a quando non ho la necessità di scollegarlo/commutarlo. Indipendentemente dal fatto che utilizzi la stessa porta o una porta diversa, collegando un disco con windows va tutto bene mentre quando torno a linux il sistema non parte più automaticamente e per farlo avviare devo agire nel menu di boot per la sessione di lavoro corrente, f12 nelle schede Gigabyte, e selezionare la seconda periferica. Ma se il masterizzatore è vuoto, perché non la seleziona automaticamente?
Quasi certamente se potessi leggere il bios/uefi prima e dopo lo scambio dei dischi il motivo lo troverei ma non potendolo fare…

Computer un po’ datati e quindi senza uefi

Se l’avvio del dvd con o senza comandi fa fatica a partire e quando parte gira piano e a fine caricamento s’imballa tutto oppure, più frequentemente, ti porta ad una finestra indesiderata in cui c’è il pulsante Live session ed il pulsante che la sintesi indica come Non elencato e che penso serva per il login come ospite ed usando uno o l’altro alla fine si blocca tutto, da bios metti il controller in cui è collegato il masterizzatore/lettore su ahci invece di ide. Ciò succede con il masterizzatore Asus drw-24d5mt e la scheda Gigabyte ga-p55a-ud3. Da notare che il difetto scritto sopra avviene in tutte le sessioni di lavoro quando si parte con Prova ubuntu mentre risulta saltuario con l’installazione diretta.

Crash partendo da Prova ubuntu e cancellando il disco

Se il disco è bianco o in ntfs oppure in fat32, l’installazione avviata da Prova ubuntu dopo una certa percentuale va in crash e, attendendo un bel po’, viene data la possibilità di segnalare il problema alla comunità di ubuntu. Stranamente il crash non avviene rifacendo l’installazione allo stesso modo lasciando però nel disco la parte di linux installata in precedenza e tuttavia scegliendo di cancellare il disco. Cosa gli cambia nel cancellare un disco con ubuntu o comunque in ext4 piuttosto che già bianco o in ntfs eccetera?

Barre braille

In linea generale le barre braille usb vengono viste automaticamente durante il caricamento del dvd. Pur essendo usb, non accade per la lilli della Mdv ma la causa potrebbe essere il firmware non aggiornato con cui un amico ha provato. Volendo fare l’installazione anche con eventuali barre braille usb che non vengono viste e per tutte le barre braille seriali bisogna avviare manualmente brltty dal terminale ma questo lo si può fare solo se si esegue l’installazione avviando il dvd con Prova ubuntu oppure annullando l’installazione diretta quando, dopo il caricamento completo del dvd, ci si trova nella schermata di scelta della lingua andando successivamente nel terminale. Tuttavia così facendo si ha il crash descritto nel paragrafo precedente ma nel caso che non avvenga in tutte le macchine e se sei fortunato… Comunque se hai una barra braille che non viene vista durante l’installazione puoi installare il sistema con la sola sintesi e, salvo quanto dirò qui sotto, caricare la barra braille quando il sistema è installato.
Con le ultime versioni di brltty, il programma che gestisce la barra braille in modo testo collegandosi poi ad Orca che gestisce la grafica, oltre che con il solito protocollo 5 la mb408l funziona anche con il protocollo 4, quello che si adopera per windows, e appena installato il sistema la si può caricare tranquillamente dal terminale con questi comandi:
ctrl+alt+t
per entrare nel terminale,
sudo brltty -b md -d ttyS0
per caricare brltty tramite la com1. A questo punto viene chiesta la password e digiteremo quella che abbiamo messo in fase d’installazione e dopo qualche attimo la barra scrive:
screen not in text mode
e basta premere alt+tab o qualche altro tasto affinché cominci a leggere la riga del terminale o qualsiasi altra finestra, a volte infatti il focus si sposta nella finestra accanto. . Tuttavia una volta che il sistema scarica ed installa gli aggiornamenti chiedendoti di riavviare, il caricamento della barra braille la fa funzionare in solo testo con la conseguenza che quando sei nel terminale oppure in qualsiasi altra finestra del programma continua a scriverti:
screen not in text mode
e l’unica cosa che ti lascia leggere è una console di solo testo che, ad esempio, puoi aprire con ctrl+alt+f3 e dovrai logarti con il nome utente e password. Qui la sintesi non funziona e puoi fare tutto ciò che si può svolgere in modo testo, è parecchio ma non tutto! Per uscire premi alt+f2.
Nota: al riavvio del sistema non ho fatto caso se era cambiata la versione; comunque il difetto riscontrato sopra è presente anche nella 18.04.1 con file di luglio 2018.
Indipendentemente dagli aggiornamenti, un altro difetto che si verifica con le ultime versioni di brltty, ed in particolare l’ho riscontrato nella 5.5 usata da ubuntu 18.04 e dalla 5.3.1 adoperata in ubuntu 16.04.3, è che una volta entrati nelle preferenze con f0 della mb408l non si riesce più ad uscire con la conseguenza che per la sessione di lavoro corrente non puoi più adoperare la barra braille; solo una volta sono riuscito a ripristinarla ricaricando brltty.
Lasciando a te ogni conclusione ed un eventuale commento da lasciare nel blog magari per una eventuale soluzione, faccio notare che con brltty 4.3 revisione 5477 adoperato in ubuntu 12.04.1 i problemi elencati sopra non c’erano… alla faccia degli aggiornamenti!

Rete wi-fi

Girando in rete ho visto che non tutti gli adattatori wi-fi usb sono compatibili con ubuntu ed in modo particolare i Netgear che utilizzano il chipset Broadcom con driver poco efficaci di cui non rilasciano i sorgenti. Personalmente ho provato ad inserire il Netgear wna3100 in fase d’installazione e a premere i pulsanti wps sul router e sul wi-fi ma non lo vede.

Data e ora

L’installazione, e forse anche il solo uso del dvd in modalità live, altera l’orario del pc e a volte anche la data;

Al termine dell’installazione

Una volta cliccato su Riavvia ora, dopo un po’ ti restituisce il dvd e con un secondo invio riavvia effettivamente il sistema. Questo secondo invio non funziona in tutti i computer e quindi quando è necessario devi spegnere l’alimentatore del pc e riavviare.

Prima sessione di lavoro

Dopo il riavvio la sintesi va attivata manualmente con super+alt+s e se in fase d’installazione hai deciso di accedere con password Siamo sul pulsante con il nomeutente scelto durante l’installazione e con tab ne troviamo un altro che la sintesi chiama Non elencato che dovrebbe servire ad entrare come ospite o qualcosa del genere ma con il quale finora non sono riuscito ad entrare. Quindi si preme il pulsante con il nomeutente scelto in fase d’installazione e poi si digita la password E SI CLICCA su Accedi o semplicemente dando invio. La sintesi si disattiva e bisogna riattivarla nuovamente dopo un po’ e ci troveremo nella schermata di benvenuto. Nelle prossime sessioni di lavoro la sintesi si attiverà automaticamente e resterà attiva.
Se in fase d’installazione decidi di accedere automaticamente, noterai che, sempre in fase d’installazione, la password va data comunque e questo perché senza di essa è possibile accedere solo ad una parte del sistema. Comunque, accedendo automaticamente ti troverai subito nella schermata di benvenuto in cui, solo per la prima sessione di lavoro, la sintesi va attivata manualmente con super+alt+s come sopra.
Tutto questo quando le cose funzionano correttamente e non si ha il problema che ho con il computer più nuovo e che pensavo di risolvere installando il sistema con avvio uefi ma che in realtà non è servito a nulla. Se decidevo di accedere automaticamente, la password mi veniva chiesta ugualmente e dandogliela non mi lasciava entrare. Se decidevo di accedere con password ovviamente mi veniva chiesta ma non entravo come sopra. Praticamente tornava al pulsante col nomeutente in un loop senza fine. Dopo aver fatto tante prove ed essermi incavolato come una peste, per caso ho trovato questa soluzione: nella schermata in cui si digita la password c’è il menu Scegli sessione con il quale si sceglie l’interfaccia per la sessione di lavoro corrente, cosa che in rete chiamano server di visualizzazione. Entrato nel menu e spostandoti con le frecce noti che per default è attiva la voce
ubuntu
in cui la sintesi dice anche bullet ma è il suo strano modo per dirti che è attivata. La seconda voce è
ubuntu su Wayland
way land sarebbero due parole ma lo spazio non c’è. Si tratta del server di visualizzazione che probabilmente nel 2020 verrà adottato di default. Dando invio su
ubuntu su Wayland
e poi dando la password, finalmente la sintesi si disattiva e vado nella schermata di benvenuto come scritto sopra. Il motivo per cui in quel computer devo per forza usare ubuntu su Wayland proprio non lo so. Problema di sintesi? del processore Intel di settima generazione? Della scheda madre Gigabyte ga- z270-hd3p?
Finalmente siamo nella schermata di benvenuto che se non si fanno i passaggi seguenti verrà mostrata anche nelle sessioni di lavoro successive. Se ti si dovesse aprire la finestra in cui chiede di fare gli aggiornamenti, digli di chiedere in seguito in modo da essere più libero nella configurazione. Uno dei pulsanti per la configurazione si acchiappa bene con la barra braille mentre con la sintesi non ci sono riuscito ma non è detto che armeggiando parecchio non ci si riesca. Quindi se hai una barra braille che non è stata vista automaticamente vai nel terminale con ctrl+alt+t e, per una mb408l collegata alla com1, scrivi:
sudo brltty -b md -d ttyS0
facendo attenzione che la S deve essere maiuscola. Ti verrà chiesta la password di sudo e darai quella digitata in fase d’installazione. La barra braille scrive:
screen not in text mode
premi alt+tab una o due volte per riacchiappare la finestra del terminale che viene letta anche dal braille e premi exit per uscire. Lasciando tutto per default, con tab premi sul pulsante Successiva; siamo nella schermata in cui potresti configurare Livepatch ma, sempre con tab, clicca su Successiva arrivando così alla finestra con il pulsante schifoso che non si acchiappa bene. Con la barra braille vai ad inizio finestra e con il touch clicca su successiva e poi con tab vai a cliccare su Fatto. Sei nel desktop dove c’è solo il cestino che raggiungi con freccia giù. Per spegnere il computer puoi premere il pulsante anteriore del pc e verrà fatto il conto alla rovescia di un minuto e poi sarà spento a meno che tu non clicchi prima sullo spegnimento; in alternativa puoi tornare nel terminale e scrivere:
halt -p
e siccome stanno windowizzando linux, può capitare che lo spegnimento ci metta parecchio.

Fermarsi a lungo nella schermata in cui chiede la password

Attendendo parecchio, ad esempio il tempo di una telefonata, poi non si riesce più ad accedere; a forza di trafficare, una volta mi ha fatto andare avanti cliccando su Sblocca ma siccome in genere non funziona, potrebbe essere stato solo un caso.

Spegnimento dal terminale dopo il primo avvio

A volte chiude i programmi ma non spegne le ventole, fare però attenzione che, come scritto sopra, in certi casi lo spegnimento è breve mentre in altri dura a lungo e potresti pensare che non si stia spegnendo. Nelle sessioni di lavoro successive si spegnerà sempre completamente con tempi più o meno lunghi.


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