Categorie
Computer, hardware e software

Pannello frontale per accendere e spegnere dispositivi sata Sisun pw4101: Ho sbagliato qualcosa?

Introduzione

L’uso più frequente di questo componente o simili è quello di spegnere un hard disk ed accenderne un secondo in modo da caricare il computer con un sistema operativo diverso senza togliere ed inserire dischi ed aprire il computer. E’ anche possibile accendere un hard disk solo quando serve per il backup, ma visto che i front panel di questo tipo agiscono sull’alimentazione ma non sui cavi dei dati, è possibile spegnere o accendere qualsiasi dispositivo sata a seconda delle proprie esigenze, come ad esempio un masterizzatore, e farlo indipendentemente sia che si tratti di sata I, sata II o sata III. Non ho provato ma teoricamente usando gli opportuni adattatori è anche possibile accendere e spegnere unità ide. Per quanto detto fin qui, con i front panel di questo tipo quando non si deve trasportare un disco da un luogo all’altro sarebbe possibile sostituire i cassetti per hard disk sata ma se sto usando il condizionale è perché ho avuto personalmente e trovato in rete qualche problema come leggerai in seguito. Per una comprensione immediata, ho scritto il titolo all’italiana ma in rete questo tipo di componenti li trovi cercando tra i front panel oppure cercando
power sata switch
o invertendo le parole con
sata power switch
tenendo presente che in questo caso la parola switch non indica una commutazione ma la possibilità di accendere o meno uno o più dispositivi senza influenzare gli altri eventualmente collegati. Al modello descritto di seguito è possibile collegare un massimo di quattro hard disk o altro dispositivo sata, non sei obbligato a collegarli tutti e volendo puoi collegare uno o più dispositivi al di fuori del pannello frontale in uso, ma ci sono modelli che ne suportano sei. Soprattutto certi modelli, vedi Lian Li, hanno un certo costo e a mio avviso per ridurlo sarebbe opportuno dotare i cabinet di questi pannelli frontali in modo d’acquistare il tutto con un unico componente; è una cosa che probabilmente non si farà mai non per una questione tecnica ma per una questione di mercato basato esclusivamente sul profitto senza tener conto minimamente del bene comune (si pensi ad esempio ai telefonini programmati per ridurre le loro prestazioni dopo un determinato periodo dall’acquisto).
Oltre al modello descritto di seguito, con la stessa sigla pw4101 preceduta però da hd e un trattino con o senza spazi trovi quello che penso sia lo stesso front panel ma con marca Orico o Pelote. Probabilmente accade ciò che succedeva con i drive per floppy senza marca a cui, di volta in volta, veniva dato un nome e chissà come ridevano i produttori quando c’era chi nei siti diceva che questo era meglio di quest’altro! Anche se, per amore della verità, c’era anche qualche venditore che candidamente diceva che la marca era fittizia o, aggiungo io, al massimo apparteneva a chi distribuiva il prodotto.

Descrizione, montaggio ed arrabbiatura

Il Sisun pw4101 si presenta quasi come un floppy drive interno e quindi se nel cabinet non hai a disposizione un alloggiamento esterno da 3,5 pollici dovrai usare un frame per montarlo. Sul pannello anteriore trovi quattro tasti, numerati da sinistra a destra, ad ognuno dei quali è possibile associare un dispositivo sata per poterlo accendere o spegnere e il componente è acceso quando il tasto viene premuto. Sotto ad ogni tasto trovi il corrispondente led che ti segnala se il dispositivo è acceso o spento (per chi non vede, non ho provato a rilevarlo con un rivelatore di luce ma si fa molto prima a sapere se il dispositivo funziona in altra maniera). La parte centrale del pannello posteriore è costituita da un foro in cui andranno fatti passare i cavi e se sei non vedente mettendoci le mani dentro, ma con una certa difficoltà soprattutto per chi non ha mani sottili, potrai sentire che ai lati ci sono le spine molex mentre non è possibile toccare le prese in cui andrà collegato il cavo multiplo di cui parlerò tra poco. Quindi per collegare i cavi bisogna aprire il Sisun pw44101 e lo si fa tramite due viti che trovi ai lati del pannello posteriore che, da non vedente, essendo molto piatte avevo scambiato per piccoli rivetti ma che in realtà si svitano con il solito cacciavite con cui apri i computer. In questi casi se non vedi è bene provare un cacciavite alla volta fin che trovi quello giusto. Oltre alle viti e una cartina d’istruzioni, in dotazione al Sisun pw4101 trovi due cavi con una spina molex femmina da un lato e una spina sata maschio dallaltro ricoperti da una guaina che assomiglia moltissimo a quella dei cavi degli alimentatori Cooler master. Questi cavi servono per alimentare il front panel e quindi la spina molex va ovviamente sulla omonima del pannello mentre il sata maschio si collega ad una sata femmina proveniente dall’alimentatore del pc. Essendoci due spine e due cavi di questo tipo, pensavo che una alimentasse i primi due tasti e l’altra gli altri due ma in realtà, facendo prove, ho visto che l’alimentazione è comune ed in rete c’è anche chi sostiene d’usarne una sola. Probabilmente ne hanno messe due solo per non collegare quattro hard disk nella stessa linea di alimentazione… Ma sinceramente non lo so. In dotazione al Sisun pw4101 c’è anche il cavo multiplo per alimentare i dispositivi sata da accendere e spegnere tramite i tasti visti sopra e ricoperto dalla stessa guaina vista in precedenza ma qui arriva la difficoltà per chi non vede. Da un lato questo cavo ha quattro spine sata femmina, da collegare quindi ai dispositivi sata anche se non sei obbligato ad usarle tutte. Puoi notare che da questo lato il cavo multiplo termina con cavi di lunghezza diversa in modo da mettere la spina del cavo più corto nell’hard disk posto più in alto nel cabinet e quella con il cavo più lungo in quello posto nell’alloggiamento più in basso. Le spine sono numerate tramite fascette poste al termine del cavo vicino alla spina; ma non vedendo i numeri c’è da chiedersi se per gli ingegneri l’hard disk numero 1 è quello più in alto o quello più in basso. Tuttavia fin qui poco male, perché, in fin dei conti, che i dischi li conti dall’alto al basso o viceversa non cambia poi tanto; l’importante sarebbe poterli mettere in ordine in modo che al primo tasto sia associato quello che tu consideri il primo e così via. Ma siccome quando non mi arrabbio sono tanto buono, ti dirò che la spina con cavo più corto ha il numero uno con numeri progressivi fino a 4 con cavo più lungo. La vera difficoltà è costituita dall’altro lato del cavo multiplo che termina con quattro spine small, piccole, con 4 pin che entrano in una sola direzione e fin qui tutto bene. Ma visto che il cavo è rotondo, ben difficilmente metterai i cavi allineati in ordine numerico; praticamente hai la stessa difficoltà di quando fai una prolunga con cavo rotondo per alimentare apparecchi a 220 volt che non si sa mai qual è il giallo-verde. anche da questo lato le spine sono numerate e per chi ha la vista è un gioco da ragazzi associare la numero 1 al tasto 1 e così via anche se ad invertirli non bruci niente ma semplicemente associ un numero di tasto ad un numero di spina sbagliata. Certo, ti puoi sempre far dare un occhiata ma visto che sai già come sono numerate le spine dall’altro lato, pur non usando la vista puoi fare da solo perdendoci però più tempo ma avendo più soddisfazione nel fare il lavoro. Con il multicavo scollegato da entrambe i lati, prendi un provacontinuità che abbia un cicalino e, per andare meglio, nella spina sata femmina n.1 del cavo multiplo inseriscici un adattatore sata maschio-molex femmina in cui inserirai un pezzetto di filo rigido con conduttore unico. Quindi trova la continuità tra questa spina sata e una delle spine small e contrassegnala in qualche modo ripetendo l’operazione almeno per altre due volte perché a quel punto è ovvio che la rimanente sarà numerata con il numero che non hai ancora trovato. I cavi dal lato small li puoi contrassegnare così:
1=nastroadesivo,
2=nastro adesivo di carta (quindi più ruvido),
3=filo per legare i sacchetti o altra fascetta,
4=nessun contrassegno.
Lo so, ci vuole del tempo, ma secondo certe persone chi non vede di tempo ne ha da vendere e quindi… Oppure trovi quelle che ti dicono: “Lascia stare, faccio io”. Così da togliere a chi non vede la soddisfazione di fare ciò che può svolgere da solo. Per le prime prove al banco tramite un vecchio alimentatore ma senza scheda madre non ho adottato gli accorgimenti scritti sopra con il risultato che solo il quarto tasto era associato al numero giusto di spina; poco male, avrei potuto lasciare tutto così tenendo conto di com’erano associati i tasti. Invece ho preso nota delle spine invertite e messe là dove dovevano andare e poi ho controllato che tutto fosse a posto e dato corrente. L’hard disk non partiva e quindi ho spento sentendo odore di bruciato e rimanendo basito. Imponendomi di stare calmo per controllare dov’era il guaio, ho staccato le spine ad una ad una e a me sembrava tutto a posto ma il front panel non è più partito. Temevo d’aver bruciato anche l’hard disk ma per fortuna mi è andata bene. Guardando superficialmente il front panel, noto quelli che dovrebbero essere due condensatori che senz’altro saranno andati a farsi friggere (nel vero senso della parola). Lo guarderò più approfonditamente, ma che cavolo di componenti potranno mai esserci in un affare del genere? Era quasi l’una di notte e quella notte proprio non riuscivo a prendere sonno non tanto per i soldi, poco meno di 27 euro con spedizione gratuita, ma per non riuscire a capire dove cavolo avevo sbagliato. Il giorno seguente ho fatto delle ricerche in rete: molti erano contenti dell’apparecchio, uno invece aveva bruciato due hard disk su quattro che ne aveva collegati ma non diceva se si era bruciato anche il front panel; un altro era incavolato perché uno dei led non funzionava… capirai che perdita! anche se sei abituato a guardare il led puoi benissimo sapere se una periferica è accesa in altri modi. Sempre in rete, qualche giorno dopo ho trovato chi chiedeva se era possibile accendere e spegnere hard disk con il computer acceso. a parte il fatto che se spegni quello in cui c’è il sistema operativo in esecuzione come minimo fai lo scandisk quando lo riavvierai di nuovo, per il resto c’era chi sconsigliava questa operazione perché c’è stato chi nel farla ha bruciato i dischi e la scheda madre, non era specificato se tutti in una sola volta, ma si diceva che il Lian li, più caro e con sei prese sata, non dà questo problema. Mi chiedo: quanti sono disposti a provare lo spegnimento ed accensione dei dischi con il computer acceso rischiando la scheda madre? Per quanto detto fin qui e tenendo conto che nella postazione di lavoro potresti avere un bambino o un adulto che si comporta peggio dei bambini che preme dappertutto, secondo me sarebbe bene dotare questi front panel di chiave come succede per i cassetti. Ne basterebbe una sola che andasse ad inibire elettricamente e meccanicamente i tasti del pannello. In alternativa, e sempre ammesso che i difetti riportati si riferiscano a tutti gli esemplari e non ad un ristretto numero di essi, bisognerebbe perfezionare il componente in modo da non bruciare qualcosa. Dimenticavo: quando lavorando mi capita di rovinare qualcosa mi sento dire: “Eh, non ci vedi…” Come mai in rete trovo persone vedenti che hanno bruciato tutto? E come mai in passato ho trovato tecnici vedenti che invece di ripararmi qualcosa l’hanno ulteriormente rovinata?

Di Franco (moderatore)

Appassionato di radio ed elettronica fin da bambino, in età adulta mi sono dedicato molto al computer e qui trovi alcune delle mie esperienze con l'aggiunta di temi di attualità che mi sono cari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *