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Multitester Voltcraft vc-31, pregi e difetti


Importante: se hai assunto alcool, droga, psicofarmaci o qualsiasi altra sostanza che altera l’attenzione e le facoltà mentali, non eseguire le prove con i 220 volt descritte nel seguito dell’articolo.
Spesso per le piccole riparazioni nel campo elettrico ed elettronico non servono misure precise della corrente elettrica ma è sufficiente trovare la continuità di un circuito, conoscere se arriva corrente alternata o continua ed individuarne la polarità, provare l’impianto di terra e il differenziale (salvavita) dell’impianto domestico. Con i pregi e i difetti che vedremo, puoi fare tutto questo tramite il multitester Voltcraft vc-31 il cui output è costituito da un led e da un segnale acustico e quindi utilizzabile anche da chi non vede. L’apparecchio è contenuto in una scatolina dalle dimensioni di 105 per 70 per 39 milllimetri con una clips per attaccarlo alla cintura. Dalla scatolina escono due fili, rosso positivo e nero negativo, lunghi 80 centimetri che terminano con i puntali la cui punta è protetta da un cappuccio in gomma che ti raccomando di conservare per proteggerli quando non usi l’apparecchio. Togliendo i cappucci si nota che i puntali terminano con una punta conica a spillo, utile per poterli inserire in punti ristretti. Inoltre, prima della parte isolata del puntale, vi è una zona di metallo abbastanza grossa che lo fa incastrare abbastanza bene, ma in maniera poco salda, in prese e boccole. Sarebbe stato meglio che si potessero scollegare fili e puntali in modo da poterli sostituire in caso di necessità. Il vc-31 della Voltcraft è alimentato da una batteria a 9 volt già inserita al momento dell’acquisto e che per quanto ti dirò ora ti consiglio di non rimuovere se prima non è scarica. Prima di scrivere qualcosa in Fuori serie, quando è possibile preferisco sempre verificare le cose di persona e quindi, oltre che per curiosità, è per questo motivo che ho voluto accedere alla batteria. Per toglierla bisogna rimuovere i quattro gommini posti agli angoli dell’apparecchio, non serve togliere il quinto gommino posto sulla clips per la cintura. Sotto a questi gommini ci sono le viti che ovviamente vanno tolte per poter accedere alla batteria. Di cacciaviti non ne ho tantissimi ma nemmeno pochi e tuttavia non ne ho trovato uno che si adattasse perfettamente alle viti che alla fine ho tolto con un cacciavite a taglio anche se non era adeguato. Così facendo però le viti si sono rovinate ed in particolare una che era abbastanza schifosa da togliere perché hanno fatto il foro leggermente più stretto. Così ne ho rimesse al suo posto solo tre senza stringerle molto in modo da essere facilitato a toglierle nuovamente con un cacciavite non adeguato quando dovrò sostituire la pila. Avrei potuto inserire anche la quarta vite ma poi, stringendola un pochino ed essendo più danneggiata delle altre, rischiavo di non riuscire a toglierla facilmente quando dovrò sostituire la pila. Per fortuna le due metà dell’apparecchio hanno un buon incastro anche senza viti e quindi una di meno non lo rende meno chiuso. Fai attenzione che i gommini sono molto piccoli e che per poterli inserire in maniera che non si tolgano, oltre a fare una buona pressione bisogna che la vite sottostante sia avvitata fino in fondo perché in caso contrario ne impedisce l’inserimento. Se non vedi i colori puoi contrassegnarti uno dei puntali con un po’ di nastro adesivo anche senza chiamare un vedente o usare il colortest. Prendi una batteria qualsiasi e metti un puntale sul negativo e l’altro sul positivo. Se l’apparecchio suona significa che hai messo i puntali sul posto giusto, ossia negativo sul negativo e puntale positivo sul positivo della pila. Se non suona significa che i puntali sono stati invertiti e ovviamente agirai di conseguenza. Ma andiamo con ordine. Come spesso accade, le istruzioni del Voltcraft vc-31 sono multilingue dalle quali però manca l’italiano e quindi del libretto ho compreso solo quel poco che la mia scarsissima conoscenza dell’inglese e la quasi totale dimenticanza del francese studiato a scuola e gli errori dello scanner mi hanno permesso di comprendere e quindi spero che le informazioni che darò siano esatte. Ho notato che nella parte in inglese del manuale manca almeno una frase con informazioni tecniche che invece esiste nella sezione francese e questo la dice lunga su come vengono svolte le traduzioni che in questo caso provengono dal tedesco che proprio non capisco. L’apparecchio emette un suono con frequenza di 2000 hertz in presenza di continuità che rileva fino ad una resistenza di 10 kilo ohm, resistenza piuttosto bassa per certi circuiti. Provando concretamente ho notato che in realtà l’apparecchio non rileva nessuna continuità con una resistenza di 10 kilo ohm e una precisione del 5%.
Nota: quando un componente ha una precisione del 5%, significa che il suo valore può discostarsi appunto del 5% rispetto a quanto dichiarato.
Curioso di conoscere fino a quanti ohm l’apparecchio riusciva a rilevare realmente la continuità, ho preso un potenziometro lineare multigiri da 10 k e una precisione dell’1% e un multimetro notando che il vc-31 smette di rilevarla circa a 9 kilo e 100 ohm.
Nota: un potenziometro lineare non è altro che una resistenza variabile, in questo caso fino ad un massimo di 10 k, a seconda di come viene regolato tramite l’apposito alberino/manopola. In questo caso, essendo di precisione e multigiri, la regolazione risulta molto accurata. Nei normali apparecchi si usano invece potenziometri con precisione del 5% e ormai quasi nemmeno quelli visto che la regolazione avviene digitalmente tramite la pressione di due tasti.
In questi casi l’uso di un potenziometro risulta molto utile perché in commercio non esiste una resistenza per ogni valore numerico ed inoltre è ovvio che in casa non abbiamo tutte le resistenze esistenti nel mercato per fare le prove. Oltre alle saldature, una delle difficoltà che un non vedente incontra nel campo dell’elettronica è quella di determinare la polarità di un diodo che risolve provandolo con un cicalino provacontinuità. Detto in termini assai generici e teorici, il diodo è un componente in cui la corrente scorre in un sol senso e quindi mettendo il puntale negativo del provacontinuità sull’anodo ed il positivo sul catodo sentiremo l’apparecchio che suona mentre non accade se collegato in modo inverso. Pensavo di poter fare quanto scritto qui sopra anche con il provacontinuità vc-31 della Voltcraft ma con un diodo 1n4148 non c’è verso che suoni e in casa non ne ho di altro tipo per fare ulteriori verifiche. Riesco invece a determinare la polarità dello stesso diodo usando un altro provacontinuità il quale però rileva la continuità fino a circa 30 kilo e 700 ohm ed è per questo che mi è venuto da pensare che il mancato rilevamento da parte del vc-31 della Voltcraft dipenda dall’alta resistenza del componente. E tuttavia nel provarla a misurarla ho notato un fenomeno che non avevo mai avuto l’occasione di osservare. Sto adoperando un multimetro che non ha la funzione di provadiodi e nemmeno la regolazione automatica delle portate ed in pratica succede questo: usando la portata più bassa in ohm, il diodo dà una resistenza al di sotto di tale portata, ossia meno di un kilo ohm e la cosa è già abbastanza strana perché se davvero il componente avesse una resistenza così bassa dovrebbe essere possibile rilevarne la polarità anche con il Voltcraft vc-31 che arriva a 10 kilo. Andando nelle portate superiori, la resistenza del diodo si alza restando sempre però al di sotto del valore massimo della portata e quindi alla fine non si capisce che cavolo di resistenza abbia e se qualche esperto di elettronica mi spiega questo fenomeno sarò felice d’ascoltarlo. Visto che per poter fare le misure, in ohm in questo caso, un multimetro ha una propria corrente interna, ovviamente nel caso del diodo la posso fare solo se collegato tra i puntali del multimetro in un senso e non in quello opposto. Inoltre, anche se non ho fatto la prova pratica, se il diodo fosse collegato ad un circuito alimentato, il Voltcraft vc-31 suonerebbe perché rileverebbe la corrente che va da anodo a catodo. Quando abbiamo usato la pila per determinare i colori dei puntali, abbiamo visto che il vc-31 suona quando negativo e positivo dell’apparecchio coincidono con il negativo e positivo del generatore e non viceversa ed in corrente continua le istruzioni dicono che l’apparecchio funziona da 1,5 a 400 volt (meglio fermarsi un po’ prima. Volevo verificare se l’apparecchio era in grado di determinare la polarità anche al di sotto di 1,5 volt ma non avendo un alimentatore che parte da zero, l’unica prova che ho fatto è con batterie abbastanza scariche le quali però, forse come alcuni sapranno, quando non hanno un carico emettono comunque una tensione che si avvicina abbastanza all’1,5 volt ed infatti il vc-31 ha continuato a rilevare la polarità. Se avrò l’occasione farò una prova con batterie molto scariche e ti farò sapere. La corrente alternata viene segnalata da un beep leggermente discontinuo e le istruzioni dicono che il vc-31 la può rilevare e sopportare da 4,5 a 400 volt ma dalle mie prove ho visto che comincia a rilevarla un po’ al di sopra dei 5 volt, prova eseguita tramite variac, un apparecchio che permette di variare la tensione in corrente alternata. Nelle caratteristiche del vc-31 si dice che è possibile rilevare la fase ma poi nel seguito delle istruzioni non se ne parla ed infatti non sono riuscito a rilevarla a meno che per rilevamento della fase non s’intenda ciò che è possibile fare con la prova di efficienza del differenziale (comunemente chiamato salvavita). Per provare l’efficienza del differenziale e dell’impianto di terra ho fatto così:
1: con il securtest della Ova acquistato negli anni ’90 ho verificato che differenziale ed impianto di terra funzionassero. Questo mi è servito per essere sicuro che quanto avrei svolto in seguito fosse davvero il comportamento del vc-31 in un impianto funzionante. Il securtest, che con molta probabilità non si trova più in commercio, si presenta come una spina con un led. Se l’impianto di terra e differenziale funzionano a dovere, inserendolo in una presa il salvavita scatterà immediatamente togliendo l’energia elettrica. al contrario, se il led si accende e continua ad esserci l’energia elettrica significa che il differenziale o l’impianto di terra non funzionano correttamente. Attenzione: tanti anni fa ho fatto guardare il led ed è normale che questo si accenda per una frazione di secondo prima che l’energia elettrica venga tolta.
2: indipendentemente dalla loro disposizione, mettendo un puntale del vc-31 sulla fase di una presa elettrica e l’altro sul polo centrale dedicato alla terra, se funziona correttamente il salvavita scatterà togliendo l’energia elettrica. al contrario, mettendo i puntali del vc-31 sul neutro e sulla terra di una presa elettrica sentiremo il solito beep ma il salvavita non scatterà.

Di Franco (moderatore)

Appassionato di radio ed elettronica fin da bambino, in età adulta mi sono dedicato molto al computer e qui trovi alcune delle mie esperienze con l'aggiunta di temi di attualità che mi sono cari.

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