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Disco esterno o chiavetta avviabile con windows 10 o 11

Se windows 10 o 11 ti funzionano male e vuoi accedere al disco di sistema con un’altra installazione di windows per tentare di ripararli, se hai un virus, se vuoi provare un programma senza “sporcare” il disco di sistema oppure desideri utilizzare una versione di windows che non adoperi abitualmente, una soluzione può essere quella di creare un disco esterno o una chiavetta avviabile con uno dei sistemi citati e svolgere il lavoro con il sistema installato nel supporto esterno. E’ una soluzione che va bene soprattutto se utilizzata nel computer che adoperi abitualmente perché anche se crei il supporto esterno in mbr e quindi più compatibile verso il basso, ad ostacolarne l’utilizzo sono i driver chevengono inseriti nell’installazione che ovviamente e purtroppo non vanno bene in tutti i pc. Per le prove svolte nelle scorse settimane ho utilizzato le versioni pro di windows 10 e 11 e rufus 3.21; il 25 marzo 2023 è uscita la versione 3.22 ma non dovrebbero esserci sostanziali differenze.

Cose da sapere prima della creazione del disco esterno o della chiavetta avviabile

1) La preparazione di un disco esterno o o di una chiavetta avviabile con windows 10 o 11 si svolge in due fasi: nella prima si adopera rufus, nella seconda si fa la configurazione del sistema avviando il disco o la chiavetta appena elaborati. L’avvio del supporto esterno, che dovrai fare anche più volte se durante la seconda fase il sistema fa più riavvii, dovrà essere scelto con le modalità previste dal tuo bios e a tale proposito e se la scheda madre lo prevede ti consiglio d’usare il boot previsto solo per la sessione di lavoro corrente in modo da non dover entrare in tutto il bios dove potresti inavvertitamente spostare qualcosa che poi, soprattutto per chi non vede, è difficile da mettere a posto a causa dell’assenza di una sintesi vocale. Con schede asus il tasto per accedere a tale boot può essere f8, con le gigabyte, almeno quelle di qualche anno fa, è f12. Accade che questa funzione non sia documentata e quindi devi provare o cercare in rete. Nel caso che il bios mostri un messaggio relativo al tasto da premere in fase di avvio, per renderlo più leggibile bisogna che l’avvio rapido del bios, da non confondere con quello di windows, sia disabilitato; nelle schede gigabyte di qualche anno fa che ho potuto provare era disabilitato per default e in tale stato l’avvio del pc è segnalato da un beep emesso dall’altoparlantino del pc; da anni nelle asus l’ho visto abilitato e quindi il beep non viene emesso;
2) la preparazione del disco esterno o della chiavetta avviabile non si può svolgere in windows 7 perché rufus non mostra la voce Opzioni immagine;

3) chiavetta o disco esterno? Puoi usare entrambe ma le chiavette, anche quelle recenti, sono più lente rispetto ad un disco soprattutto per la velocità in scrittura. Se poi hai un ssd esterno, un box per ssd sata o un box per ssd m.2 vai ancora meglio. Attenzione però a non attivare il test dell’nità ed in modo particolare se il supporto è capiente oppure molto lento; nonostante la buona velocità come vedremo qui sotto, ho calcolato che una sola passata del test con un ssd da 500 gb nvme m.2 ci metterebbe nove ore. Per tanto ho svolto tutte le prove senza attivare il test e scegliendo la pro come versione di windows 10 e 11. Con ssd sata o nvme m.2 collegati ad una usb 3.0 la preparazione con rufus ci ha impiegato dai 7 ai 9 minuti circa, un hard dsk esterno ci ha messo 14 minuti, una prima chiavetta ci ha impiegato 48 minuti circa mentre la seconda chiavetta, quella apparentemente più veloce, ci a impiegato un’ora e 10 circa. Capita che una chiavetta apparentemente più veloce ci metta di più rispetto a quella apparentemente più lenta e non ne ho capito fino in fondo il motivo anche se una mezza idea ce l’ho; sempre con la chiavetta apparentemente più veloce ho avuto problemi con i riavvii che non voleva più svolgere per poi riprendersi e terminare il lavoro in qualche modo. Sono sicuro che non ero io a selezionare male la periferica d’avvio perché ho provato a spegnere tutti i dischi tramite il pannello frontale power sata switch lian li bz-h06a presente nel mio pc.
Consiglio d’usare una chiavetta con almeno 64 gb ed il motivo è questo: terminata la prima fase con rufus, nel disco o la chiavetta vengono occupati quasi 10 gb che poi si espandono da 30 a 32 circa al termine della configurazione. Quindi tenendo conto che con il tempo windows si espande e che potresti avere la necessità d’installare dei programmi, 64 gb è il minimo che puoi utilizzare senza troppi pensieri;
4) terminata la fase con rufus, capita che non sia possibile fare la disconnessione sicura del supporto. in questo caso, per non rischiare di rovinare il lavoro svolto non togliere il supporto esterno se prima non hai arrestato il computer;
5) come dicevo all’inizio dell’articolo, il disco/chiavetta d’avvio con windows è valido soprattutto per il computer su cui è avvenuta la configurazione del disco stesso. Con windows 10 inserito nella chiavetta configurata in dual mode tramite la scheda madre gigabyte ga-z270-hd3p sono riuscito ad avviare la chiavetta nel computer con scheda madre gigabyte ga-p55a-ud3 che non supporta uefi e quindi piuttosto vecchia, ma non sono riuscito a svolgere la stessa cosa con windows 11 che continuava ad avviare e riavviare la macchina all’infinito. Per ovviare a ciò, sarebbe da provare a produrre la chiavetta con il vecchio computer magari utilizzando una delle tante iso fatte per i computer non compatibili con windows 11 che si trovano in rete;
6) per chi adopera l’assistente vocale, la quantità d’informazioni che la sintesi riesce ad acchiappare in fase di configurazione è strettamente legata alla velocità del supporto: più è lento, maggiore sono i messaggi che la sintesi ti dirà.

Prima fase con rufus

La prima fase è divisa in due parti: la prima è comune ad entrambe i sistemi operativi, la seconda è leggermente diversa a seconda del sistema che si desidera inserire nel disco esterno di avvio. Per windows 10 ho usato la iso scaricata il 27 dicembre 2022 mentre per windows 11 ho utilizzato quella prelevata il 23 febbraio 2023. Metti la iso che ti serve in una cartella a piacere, avvia rufus e poi procedi così:
1) come boot lascia attivato Immagine disco o iso, clicca su Seleziona ed apri il file iso che desideri elaborare;
2) la chiavetta di destinazione viene vista automaticamente mentre per i dischi esterni con cui ho provato bisogna attivare la voce Visualizza opzioni avanzate unità e la casella Elenco unità disco usb. Come Opzioni immagine seleziona Windows to go;
3) per default lo Schema partizione è gpt, per una maggiore compatibilità verso il basso e per non avere certi problemi che la mia scheda madre ha col gpt ho sempre usato mbr selezionandolo con le frecce ma si può ottenere lo stesso risultato attivando Dual mode con alt+e. Per chi l’adopera, la scritta Dual mode leggibile in cursore jaws appare per un po’ e poi svanisce e non sempre si riesce ad acchiapparla. usando la versione portable di rufus, la selezione di mbr con le frecce non modifica il file rufus.ini mentre premendo alt+e il file viene aggiornato con la riga seguente:
EnableWindowsDualUefiBiosMode = 1
Se il file ini non viene cancellato o modificato, nella prossima sessione di lavoro lo schema partizione in mbr sarà quello di default. Dovrebbe accadere la stessa cosa con la versione standard di rufus che va a modificare il registro ma non ho controllato, certo è che mettere le mani nel registro è certamente più difficile rispetto a modificare o cancellare un file.
Facoltativamente cambia l’etichetta, lascia disattivato il test dell’unità e clicca su Avvia;
4) seleziona il tipo di windows, ad esempio la pro, e clicca su OK per far apparire la finestra Windows user experience.

Finestra windows user experience per windows 10

La finestra Windows user experience che nella versione 3.22 di rufus è stata tradotta in italiano l’abbiamo già incontrata per la preparazione della chiavetta d’installazione di windows 11 ma in questo caso sono state tolte le prime due caselle e al suo posto è stata inserita la casella:
Prevent windows to go from accessing internal disk
che in rufus 3.22 è tradotta con:
Previeni Windows to go dall’accesso ai dischi interni
ed attivata di default e che impedisce l’accesso ai dischi interni del pc quando avvieremo windows con il disco esterno o la chiavetta. sarà comunque possibile accedere ad un eventuale masterizzatore o lettore dvd interno. Lascia attivata questa casella se quando avvii windows dal supporto esterno non desideri che vada a toccare i dischi del pc, in caso contrario basta disattivarla. Lasciando attiva questa casella, con la versione portable di rufus il suo stato viene scritto nel file ini con la riga:
WindowsUserExperienceOptions = 8323093
che disattivandola cambia con:
WindowsUserExperienceOptions = 8323077.

Per default le altre caselle sono disattivate, se le troviamo attive significa che le abbiamo attivate in altre sessioni di lavoro, ad esempio quando abbiamo elaborato windows 11, e, sempre nella versione portable, il loro stato è inserito nel file rufus.ini con:
WindowsUserExperienceOptions = 8323181
ma basta cancellare il file ini per tornare alla situazione di partenza. Visto che le abbiamo già incontrate e che oltretutto nella versione 3.22 di rufus sono state tradotte, non spiego il loro significato ma se ti servono spiegazioni le puoi leggere nell’articolo che riguarda l’installazione quasi automatica di windows 11. Attiva tutte le caselle ed eventualmente cambia il nome utente. Con tutte le caselle attivate la configurazione di windows sarà quasi automatica come vedremo nella seconda fase e poi clicca su Ok. Solito avvertimento che i dati nella chiavetta/disco esterno verranno sovrascritti, Ok per continuare.

Finestra Windows user experience per windows 11

Contrariamente a quando abbiamo usato la stessa finestra per creare la chiavetta d’installazione standard e pur utilizzando un computer non compatibile con windows 11, non mostra la casella relativa al tpm. Come per il disco di avvio in windows 10 si è aggiunta la casella
Prevent windows to go from accessing internal disks
che nella versione 3.22 di rufus è stata tradotta con
Previeni Windows To Go dall’accesso ai dischi interni
(vedi le spiegazioni nel paragrafo precedente). Poi, come per l’installazione standard, abbiamo la casella:
Remove requirement for an online Microsoft account
che nella versione 3.22 di rufus è tradotta con:
Rimuovi requisiti per Microsoft account online
(se necessario, vedi le spiegazioni nell’articolo dedicato all’installazione quasi automatica di windows 11). Entrambe le caselle citate sono attivate per default, le altre, identiche a quelle per la preparazione del supporto avviabile per windows 10 sono disattivate e le attiviamo tutte in modo da svolgere un’installazione quasi automatica; se lo desideri cambia il nome utente. Clicca su Ok, appare l’avvertimento che i dati verranno sovrascritti e quindi clicca ancora su Ok.

Seconda fase

Di seguito riporto quanto ho notato nel mio pc ma tenete presente che il numero di riavvii potrebbe cambiare a seconda del computer utilizzato. Inoltre, anche per chi non ha intenzione d’usare il supporto esterno per collegarsi alla rete, possibilmente consiglio di svolgere i passaggi seguenti con la rete attiva.

Avvio e configurazione con windows 10

1) avvia il supporto esterno come spiegato in precedenza. per chi l’adopera, non serve attivare l’assistente vocale perché direbbe solo che il layout è cambiato e darebbe solo il messaggio Fase preliminare. Il computer lavora in automatico fino al riavvio;
2) sempre per chi l’adopera, non è strettamente necessario attivare l’assistente vocale che dà solo alcuni messaggi ma il computer lavora in automatico fino al secondo riavvio;
3) ancora per chi l’adopera e se l’avevamo attivata, l’assistente vocale è rimasta attiva ma non parla immediatamente se non si tocca la tastiera. Ok per cambio layout dell’assistente vocale. Dopo un po’ accetta la licenza, attendi con qualche messaggio, accetta o meno che il computer sia individuato tramite rete da altri pc, chiede se vuoi iniziare con edge, clicca su Magari più tardi ma forse non serve perché prosegue automaticamente; sempre per chi l’adopera ancora l’ok perché il layut dell’assistente vocale è cambiato e le impostazioni dello screen reader.
Praticamente, a parte l’accettare la licenza, la rete e rifiutare la navigazione immediata con edge, e queste ultime due cose non sono nemmeno sicuro che debbano essere per forza cliccate, il computer fa tutto da solo fino al desktop. Ma siccome anche per le ditte i non vedenti hanno tempo da perdere e sono duri di comprendonio, l’assistente vocale t’informa più volte che il layut è cambiato. Ma non bastava una volta sola?

Avvio e configurazione con windows 11

1) avvia il supporto esterno che lavora automaticamente fino al riavvio. Per chi la usa, l’assistente vocale non dice nulla d’interessante;
2) sempre per chi l’adopera, al riavvio inizialmente la sintesi non dice nulla d’interessante. Il pc fa il suono di avvio di windows 11, stranamente la sintesi vocale si è disattivata, se ti serve attivala. Accetta la licenza, lascia lavorare il pc fino al termine tenendo conto che appena arrivato al desktop non risponde subito ai comandi. Praticamente ha fatto solo un riavvio.

Dopo la configurazione

Adesso la versione di windows inserita nel disco esterno o la chiavetta è tutta da personalizzare e le cose che devi fare ovviamente dipendono dalle tue esigenze come ad esempio quella di mettere l’icona Questo computer nel desktop o, per chi la usa, di regolare l’assistente vocale. Faccio solo notare che pur avendo fatto un disco in mbr, in esplora risorse hai anche l’unità uefi-ntfs il cui offset visibile tramite diskpart è al termine del disco.
 

Di Franco (moderatore)

Appassionato di radio ed elettronica fin da bambino, in età adulta mi sono dedicato molto al computer e qui trovi alcune delle mie esperienze con l'aggiunta di temi di attualità che mi sono cari.

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